L’aggressività manifestata verso i conspecifici, quindi altri cani, è molto frequente.
Si chiama in questo caso aggressività intraspecifica.
Erroneamente si pensa sia tipica dei cani aventi lo stesso sesso, in realtà non è poi così rara anche tra cani di sesso opposto.
Rappresenta un vero e proprio dramma se i protagonisti sono due, o più, cani inseriti all’interno dello stesso nucleo familiare.
La problematica è più ridotta se il comportamento è rivolto a cani estranei.
In entrambi i casi però vi è alla base una mancanza di carisma e leadership da parte del proprietario, per cui il lavoro principale è di rapporto.
Ma partiamo analizzando la base: cosa è l'aggressività?
L'aggressività altro non è che una dote necessaria alla sopravvivenza della specie, la possediamo tutti.
Ovviamente essendo una dote caratteriale non può essere modificata, ma può essere modificata la risposta comportamentale che il cane dà, facendo leva su altre doti.
Tutti i cani hanno alla base un instinto alla sopravvivenza, perchè sono tutti dotati di un'aggressività latente, che verrà manifestata a seconda del carattere, delle esperienze e della memoria di razza.
Scontato dire che cani selezionati per la guardia della proprietà (Cane Corso, Mastino Napoletano), la guardiania del bestiame (Pastore Maremmano Abruzzese) o la difesa personale (Pastore Belga Malinois), saranno più propensi ad utilizzare quella dote rispetto ad altre razze selzionate per "lavori" diversi, quali la caccia in muta o il riporto.
Nel caso specifico parliamo di aggressività intraspecifica, è dunque necessario sottolineare che esistono anche razze da noi selezionate per combattere, quali Pitbull Terrier, Sharpei e Akita Inu.
Con il tempo la selezione di queste razze ha portato alla modifica di alcuni tratti caratteriali, ma di fatto non è cambiato il loro ruolo ed il loro modo di pensare: competere, competere, competere.
Questo significa che la frase "dipende da come vengono cresciuti" non trova spesso riscontro nella realtà, quanto meno non al 100%.
E' indubbio che un proprietario di Pitbull Terrier debba essere consapevole del cane che ha al suo fianco, che senz'altro non avrà preso (si spera) per portarlo al parchetto con gli altri cani, e che intraprendere un percorso educativo - addestrativo fin dai due mesi di vita del cane, aiuterà la convivenza con l'ambiente circostante, ma NON CAMBIERA' LA SUA MEMORIA DI RAZZA.
Detto questo, vediamo quali sono i punti focali da tenere in considerazione:
1) MANCANZA DI LEADERSHIP DA PARTE DEL PROPRIETARIO
Quando un cane, in presenza del suo proprietario, manifesta aggressività verso altri cani, tendenzialmente si ha un problema gerarchico. Il cane non riconosce al proprietario carisma e affidabilità di conduzione, per cui si sente libero di poter prendere iniziativa manifestando aggressività.
Se il rapporto è corretto, il cane prima di prendere iniziativa, dovrebbe spontaneamente cercare lo sguardo del proprietario, cercando di capire attraverso il suo comportamento e le sue decisioni, quale sia la scelta giusta.
Va detto che generalmente i cani più propensi a manifestare aggressività con alta frequenza, sono per lo più i cani insicuri, che si ritrovano a gestire situazioni ambigue senza averne le competenze e senza poter fare affidamento al proprietario.
Primo aspetto su cui indagare....il rapporto cane - proprietario.
2) CANE AGGRESSIVO CON L'ALTRO CANE DI CASA
E' sempre più frequente l'arrivo del secondo cane in famiglia.
Molto spesso preso pure dello stesso sesso del primo.
Quante volte va a buon fine l'inserimento del secondo cane in famiglia, mantenendo le aspettative iniziali?
Statisticamente meno del 50% delle volte.
Il secondo cane viene, di fatto, imposto al primo, che vedrà le sue abitudini e le sue certezze svanire.
All'inizio non ci sono grossi problemi di aggressività, uno dei due cani è cucciolo, per cui innocuo.
Il problema sorge quando il secondo cane entra in adolescenza e diventa a tutti gli effetti un competitor per il primo cane.
Competizione per gli spazi.
Competizione per il cibo.
Competizione per i giochi.
Competizione per i proprietari.
Se già di per sè risulta determinante la leadership con un solo cane... con due diventa di vitale importanza.
3) COSA FARE SE UN ALTRO CANE AGGREDISCE IL MIO A GUINZAGLIO
Capitano sempre più spesso purtroppo episodi in cui ci si trova in balìa di un cane senza guinzaglio.
La situazione è tra le più difficili, specie se il cane a guinzaglio è fisicamente minuto rispetto al cane libero.
Verrebbe istintivo prendere in braccio il proprio cane, in realtà è la cosa peggiore da fare.
L'ideale, nonostante la drastica situazione, è lasciare libero il proprio cane e noi, come figura umana che tendenzialmente il cane teme, affrontare il cane libero che si sta per avventare sul nostro.
E' l'unica soluzione possibile, in assenza di protezioni materiali.
Avere le mani libere ed il nostro cane a terra, consente a lui di scappare e a noi di poterci concentrare sull'altro cane per bloccarlo fisicamente.
4) COME DIVIDERE DUE CANI
Se malauguratamente i due cani dovessero mordersi, mettere le mani in mezzo significa al 90% finire al pronto soccorso noi stessi.
Fare rumori o gettare acqua in mezzo ai cani potrebbero assicurare mezzo secondo di pausa nel quale intervenire, ma non sempre è così.
Servono due persone che riescano a prendere i cani dal treno posteriore, quindi dalle anche, senza mettere mani sul collo, allontanandoli un pò alla volta.
Questo sistema permette di tutelare le persone da un eventuale morso dato in piena confusione e consente ai due cani di essere allontanati senza mettere l'uno o l'altro in posizione di svantaggio fisico.
Se uno dei due cani dovesse riuscire ad andare in presa sull'altro, inutili i mille consigli dati.
Meccanicamente vi è solo un sistema per aprire la bocca del cane: mandarlo in soffocamento.
5) RARAMENTE LE FERITE SONO MORTALI
Se i due cani in questione non sono cani selezionati al combattimento o cani poco equilibrati, raramente le ferite saranno mortali.
Si parla per lo più di buchi, o al massimo qualche ferita.
In definizione: l'aggressività è un problema comportamentale?
No, non lo è.
E' una dote caratteriale, sostenuta da una memoria di razza selezionati da centinaia di anni.
La consapevolezza del proprietario determina la pericolosità del cane.
SI PUO' PARLARE DI CATTIVERIA NEL CANE?
No, un cane non aggredisce perchè è "cattivo" e soprattutto non aggredisce perchè è "impazzito".
C'è sempre una motivazione, che molto spesso non viene colta, facendo ricadere sul cane il peso di una colpa che non ha.
Si può però parlare di determinazione.
Esistono cani che mordono determinati, con energia e lucidità (soprattutto le femmine) e cani che mordono con meno determinazione.
Questo dipende dal carattere del cane, dalla sua forza mentale e dalla sua consapevolezza.
Non esistono cani cattivi, solo cani incompresi.
ERIKA STRIULLI ADDESTRAMENTO CANI ED ACCADEMIA FORMATIVA CINOFILA
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