L’aggressività più frequente è dentro alle mura di casa, prevalentemente verso le persone che più si prendono cura del cane.
Quando il problema emerge, solitamente la situazione è già grave, perché il cane attraverso il morso ha già innescato un meccanismo di paura, ansia e demotivazione nei proprietari.
Il cane viene spesso accusato come colpevole, o problematico, e viene allontanato o isolato.
Andiamo alla fonte del problema e parliamo di doti caratteriali.
LA SOCIALITA', LA DOTE PER ECCELLENZA E LA PIU' DISTRUTTA
Dote che accomuna tutti i cani, di qualsiasi razza, maschi e femmine, è la socialità.
Cosa è la socialità?
La propensione spontanea e naturale del soggetto di cercare comunicazione con il leader, o con chi si relaziona con lui in quel momento.
Non esiste cane che non possieda questa dote, in quanto - per definizione - ANIMALE SOCIALE.
Ovviamente la qualità e l'intensità della dote varia da razza a razza, potrà essere bassa, media, alta, ma non vi è dubbio alcuni che appartenga a tutti i cani.
Dove e quando inizia la corrosione di questa dote, così sacra, che dovrebbe essere il fulcro del rapporto cane - proprietario?
Proprio quando il cucciolo entra a far parte della nostra vita.
Il cucciolo è il massimo esponente della socialità, proprio perchè si ritrova in un momento di vita che richiede cure, attenzioni, affiancamento.
Ci cercherà in continuazione, proverà a capire chi siamo e come si dovrà relazionare con lui.
Puntualmente arrivano i primi "errori" dei proprietari:
- cuccioli sgridati perchè sporcano in casa, quindi socialità in negativo a causa di un bisogno fisiologico naturale
- cuccioli portati in ambienti non consoni al loro sviluppo, quindi sovrastimolazione ambientale con cucciolo in balìa di sè stesso
- cuccioli sempre svegli e attivi con poche ore di sonno garantite, quindi eccesso endorfinico che inficerà nel cane adolescente e nel cane adulto
- cucciolo esposto ad amici e parenti che lo coccolano in continuazione, anche se il cane manifesta disagio
Tutto questo dimostra al cane che, di fatto, di noi non si può fidare e che per stare bene può fare affidamento solo su sè stesso.
Ecco che sono state messe le basi per un futuro cane morsicatore, che innescando la socialità in negativo e che sarà propenso a mordere in famiglia come unico mezzo comunicativo utilizzabile per farsi capire.
QUALI SONO I SINTOMI CHE ANTICIPANO UN FUTURO CANE AGGRESSIVO IN CASA?
Dopo l'infanzia, dove il cucciolo ha unicamente subito il comportamento del proprietario, arriva la prima fase adolescenziale, dove il cane ha un pò più consapevolezza dei suoi mezzi fisici e di sè stesso, anche se non ancora completamente maturo.
I sintomi di un cattivo rapporto - esclusi i casi di recupero comportamentale - possono essere:
- il cane inizia a ringhiare al proprietario per le risorse, cibo e gioco
- difficoltà di manipolazione e contatto fisico
- gestione degli spazi in casa da parte del cane
- il cane non concede al proprietario di toccare ciò che ritiene suo, ad esempio la cuccia
- zero collaborazione
Sono ovviamente solo alcune piccole sfacettature comportamentali, che vanno comunque valutate assieme ad un professionista all'interno del contesto adeguato, affinchè la lettura sia corretta ed attendibile.
Il tipico esempio del cane che ringhia alla ciotola, ahimè comportamento frequente, è dimostrazione di conflitto sociale, ossia di una socialità che è stata portata - attraverso l'esperienza vissuta da cane e proprietario - ad essere negativa.
PROPIETARIO OSTAGGIO DEL CANE
Generalmente le prime avvisaglie sono visibili verso i 5-6 mesi, per poi degenerare in piena adolescenza.
Nel caso di cani di grossa taglia, quindi potenzialmente molto pericolosi ed in grado di infliggere danni importanti, il propritario diventa un vero e proprio ostaggio del cane, fa attenzione a come si muove all'interno dell'ambiente "casa", non ha più libertà di movimento a meno che non sia il cane a concederglielo.
Il cane manifesta "prepotenza", legata ad una docilità che è sforata in indocilità, ogni qual volta il proprietario chiede di collaborare.
Nel caso di nuclei familiari, non di rado il cane morde prevalentemente la persona che più lo accudisce, riversando su di essa anche la frustrazione generata dagli altri membri della famiglia che meno lo considerano.
Se ci pensiamo, è un comportamento del tutto normale: si litiga quando c'è rapporto, non quando non c'è!!
IL PROBLEMA ALLA BASE E' SEMPRE IL RAPPORTO TRA CANE E PROPRIETARIO
Oltre ai numerosi errori fatti con il cucciolo prima, e con l'adolescente poi, vi è una mancanza di carisma e di leadership da parte del proprietario, data prevalentemente da una errata conoscenza della comunicazione canina e dei bisogni di specie.
La socialità, quindi l'essere animali sociali, prevede che qualcuno di competente ed affidabile "diriga" il branco.
Se il proprietario si rivela fin da subito non in grado di provvedere ai bisogni del cucciolo, è solo questione di tempo.
Il cane adulto si assumerà l'onere e la responsabilità del gruppo, "sistemando" i membri del branco - quindi il proprietario o i proprietari - per come lui li vede, ossia elementi da condurre, guidare, proteggere e se necessario morderà per farsi capire.
Non ci si sorprenda se situazioni simili a quelle descritte vedono protagonisti anche Retriever quali Labrador e Golden, cani incompresi per eccellenza.
QUANDO RIVOLGERSI AD UN PROFESSIONISTA
Da subito, possibilmente quando si sta ancora valutando di prendere un cane.
Nel caso specifico del morso avvenuto in contesto familiare, la chiamata al professionista deve essere immediata, senza aspettare il secondo, terzo, quarto morso.
Ovviamente il cane di grossa taglia, proprio per il danno che può infliggere e la mole che spaventa, porta il proprietario ad attivarsi subito in cerca di un professionista.
Questo, erroneamente, non accade nei cani di piccola taglia, perchè considerati meno pericolosi e fisicamente più gestibili.
In realtà, altro non è che una ennesima mancanza di rispetto verso il cane stesso: un cane che morde in famiglia è un cane che non vive una vita serena, che avrà quindi grande stress addosso e, con molta frequenza, problematiche fisiche legate alla non felicità.
SI PUO' RECUPERARE IL RAPPORTO CON UN CANE CHE HA MORSO IL PROPRIETARIO?
La risposta è si, il rapporto si può recuperare.
Le tempistiche sono eterminate dall'età del cane, la razza, il sesso, ed ovviemente dal punto di partenza.
Non esistono cani irrecuperabili, salvo rarissime (rarissime!!!!!!) patologie di caratura psichiatrica dove è necessario l'ausilio del farmaco sotto prescrizione del Veterinario Comportamentalista, nel nostro caso la dott.ssa Francesca Marchiori.
E' importante chiarire una cosa: non esistono cani che impazziscono, che mordono "a caso" o che diventano "cattivi".
C'è sempre una motivazione dietro ad un comportamento e con i cani, guarda caso, molto spesso ad aver sbagliato siamo noi.
COME SI RECUPERA IL RAPPORTO CON UN CANE CHE HA MORSO IN FAMIGLIA?
Rivolgendosi ad un esperto e dando al cane i giusti tempi.
"Portami il cane, in tre giorni è addestrato".
Tipica frase che molto spesso, se non sempre, racchiude coercizione e sofferenza per il cane, oltre a peggiorare ulteriormente la relazione con il proprietario.
E' la cinofilia nella quale non credo, e nella quale non crede nessun membro del mio staff.
La costruzione del rapporto con un cane va ben oltre tutto questo.
Comporta impegno, dedizione, costanza, umiltà e disponibilità nella comprensione del cane, garantendogli i suoi tempi e rispettando la sua natura.
I protagonisti sono cane e proprietario, che dovranno conoscersi nuovamente - attraverso la mediazione di un professionista qualificato - dandosi un'altra opportunità.
Sono tendenzialmente i percorsi più lunghi, ma rimango fermamente convinta che non vi sia gratificazione professionale più grande del recupero relazione di un cane incompreso che vive in totale frustrazione e sofferenza.
ERIKA STRIULLI ADDESTRAMENTO CANI ED ACCADEMIA FORMATIVA CINOFILA
SOCIETA' SPORTIVA DILETTANTISTICA A RESPONSABILITA' LIMITATA SIGLA: ERIKA STRIULLI A.C.A.FO.C. S.S.D. A R.L.