Quando il cane diventa adulto si parla di maturità sociale.
Tutte le esperienze precedenti, vissute e sperimentate nel corso del periodo pedagogico ed in adolescenza, in merito alle sue potenzialità sociali, al ruolo e al rango, portano il cane ora a pretendere in modo chiaro ed efficace che la sua scalata sociale venga riconosciuta da tutti.
Questo avviene sia nei confronti degli altri cani, sia all’interno della famiglia in cui vive.
In questa fase tutte le sue reazioni diventano più forti e convincenti, vi è consapevolezza in merito alla forza fisica e caratteriale, sorretta da doti oramai formate.
I cani che vivono nelle famiglie allargate trovano difficoltà a capire qual è il loro rango reale, cioè quello in linea con la loro genetica, questo generalmente alimenta un conflitto sociale proprio verso i membri del nucleo che più si prendono cura del cane.
Senza ombra di dubbio la componente genetica è un fattore determinante rispetto al modo in cui il cane, autonomamente, ha recepito, elaborato e superato eventuali traumi, errori o mancanze nella prima parte di vita, tuttavia in età adulta il bagaglio comportamentale sarà inevitabilmente influenzato dal passato.
Questo è valido per tutto lo sviluppo dell’animale, ma le conseguenze che si manifestano in questa fascia evolutiva assumono significati più preoccupanti e, talvolta, pericolosi.
Raramente si abbandona un cucciolo, quasi sempre si abbandona un cane adulto.
Nella maturità sociale il cane prende una posizione netta e decisa rispetto a quello che pensa di essere e di poter richiedere ai vari membri del branco.
In altre parole questo è il momento in cui prendono piede reali problemi di comportamento, la gestione diventa complessa, ed il proprietario vive una vita totalmente condizionata dalle pretese del cane.
Col passare del tempo si crea nel cane una certezza comportamentale che rende più lungo l’intervento da parte del professionista.
Tuttavia non nascondo che la maggior parte dei cani lavorati rappresenta cani adulti.
La motivazione è spesso ricollegabile all’inesperienza del proprietario, che inconsapevolmente non ha colto in precedenza atteggiamenti sintomo di una relazione sbilanciata o di un malessere specifico.
Tutti i cani, anche gli adulti, hanno margini di miglioramento, proprio come li abbiamo noi nell’interpretare in modo corretto ed adeguato la convivenza insieme a loro.
Anzi, spesso i cani adulti, che vivono incomprensioni o che escono da un passato travagliato, sono assoluti protagonisti di cambiamenti stupefacenti, rivelandosi in realtà soggetti i cui comportamenti erano una mera manifestazione di disagio.
Se è dunque vero che un cucciolo emoziona, è altrettanto vero che nulla appaga più di un cane adulto al quale viene concessa una seconda opportunità.
Prima di parlare di addestramento, obbedienza o esercizi vari, va sottolineato che al primo posto - come principale arma di modificazione comportamentale - c'è la consapevolezza del proprietario, in merito alla conoscenza del cane ed alla gestione di cui necessita.
Il primo obiettivo è quindi quello di dare al proprietario gli strumenti conoscitivi corretti, affinchè comprenda le esigenze fisiche e psicologiche del cane, ed inizi a comunicare in modo comprensibile.
Conoscere le doti caratteriali del cane, capire come ragiona, riconoscere la memoria di razza all'interno dei comportamenti manifestati e saperli canalizzare attraverso momenti di condivisione, rende il percorso con un cane adulto spesso molto emozionante.
Quasi mai è un percorso semplice, perchè a cambiare le abitudini di vita è prima di tutto il proprietario.
Cambiare abitudini comporta sempre un costo, a volte in termini di tempo, altre volte dal punto di vista emotivio, ma è necessario.
Non ci può essere modifica comportamentale se non vi è contemporaneamente una modifica delle abitudini di vita che regolano la gestione del cane.
PRO E CONTRO NELL'EDUCARE IL CANE DA ADULTO
Come sempre, in tutte le scelte, vi sono vantaggi e svantaggi.
In questo caso i "pro" nell'educazione del cane già in età adulta sono molti meno rispetto ai "contro".
Un cane adulto, nel bene e nel male, è un cane già consapevole di sè stesso ed ha già una sua personale visione del mondo che lo circonda.Ha già etichettato persone e rapporti e si è già dato ruolo e rango all'interno del gruppo.
Quando il percorso con un cane adulto inizia, spesso si vive una prima fase conflittuale, chiamata in gergo tecnico "ostruzione terapeutica", ovvero il cane che ha già ottenuto dei privilegi ai quali si è abituato, cerca di proteggerli per mantenerli, generando situazioni di conflitto e discussioni sociali.
"Ha sempre funzionato così, perchè adesso si cambia?"
Ragionamento che sembra manifestare il cane messo di fronte a cambiamenti importanti.
Il cane ha capacità di adattamento, se non manifesta patologie comportamentali gravi, generalmente nel giro di un pò di tempo - dopo un inizio di protesta - accetta le nuove abitudini e le fa sue, soprattutto dopo aver sperimentato direttamente lo stato di benessere vissuto grazie alla nuova routine.
Il consiglio è sempre quello di iniziare un percorso educativo ancor prima di avere un cucciolo in casa, per essere realmente pronti ad accoglierlo nel modo giusto, ma si può dire lo stesso se l'idea è quella di adottare - ad esempio - un cane adulto da canile, rifugio o rescue.
Il primo impatto che il cane avrà con la nuova famiglia e con il nuovo ambiente, determinano l'opinione che il cane stesso si crea della nuova vita e dei rapporti da instaurare.
Il lavoro con un cane già adulto può dunque risultare più lungo e tortuoso, a causa di un bagaglio comportamentale appreso dalle precedenti esperienze, ma non per questo impossibile.
Le storie cinofile sono piene di cani adulti che con volontà e determinazione hanno avuto la forza di cambiare il corso della loro vita, rendendolo straordinario.
- abbaia insistentemente;
- sporca in casa;
- tira al guinzaglio;
- non sa stare a casa da solo;- è possessivo e ringhia;
- non torna al richiamo;
per capire l'entità delle problematiche deve essere fatta prima una valutazione caratteriale e relazionale.Solo successivamente si è in grado di predisporre un piano di lavoro che vada a coinvolgere cane e proprietario nel loro quotidiano.
COMPORTAMENTI DEL CANE ADULTO CHE POSSONO NASCONDERE PROBLEMI COMPORTAMENTALI
- ringhia o ha già morso;
- non rimane a casa da solo;
- autolesionismo;
- rincorre luci e ombre;
- si morde la coda;
- abbaio patologico;
- sporca solo in casa;
- attacchi di panico;
- pica, ovvero ingoia materiale non commestibile;
- coprofagia, ovvero mangia le proprie feci o le feci altrui;
- iperattività;
- ansia da separazione;
- circling, cammina in tondo;
- monta costante;
- aggressività autodiretta;
se il cane dovesse manifestare comportamenti come quelli appena descritti, potrebbe trattarsi du un caso rieducativo.
L'ADDESTRAMENTO BASE PER UN CANE ADULTO
Fermo restando che non vi può essere addestramento se non vi è "relazione" corretta tra cane e proprietario, personalmente sono tre gli esercizi addestrativi sui quali insisto con i binomi "non da gara", affinchè il cane sia sotto controllo in momenti potenzialmente pericolosi:
1) richiamo al fronte;
2) camminata al fianco;
3) terra - resta a distanza;
tutto costruito sottoforma di gioco, per accrescere il rapporto e la collaborazione cane - proprietario e garantire affidabilità di comportamento ad entrambi.
Avere degli agganci comportamentali addestrativi per il cane, signifca poter fare riferimento su binari chiari e ben definiti che danno chiarezza, senza generare dubbi o perplessità, togliendo il cane da situazioni difficili e permettendo al proprietario di proteggerlo.
ERIKA STRIULLI ADDESTRAMENTO CANI ED ACCADEMIA FORMATIVA CINOFILA
SOCIETA' SPORTIVA DILETTANTISTICA A RESPONSABILITA' LIMITATA SIGLA: ERIKA STRIULLI A.C.A.FO.C. S.S.D. A R.L.