Partiamo dal presupposto che nessun cane nasce con la consapevolezza di cosa sia un guinzaglio e di come ci si debba gestire all’interno di uno spazio ristretto che implica una capacità comunicativa deficitaria.
Un cane tira a guinzaglio per esplorare l’ambiente attorno a sé o per fuggire dal contesto in cui è inserito, ma non solo.
Ci sono anche altri fattori che devono essere considerati, quali la memoria di razza - un cane da seguita non è un Cane Corso - e lo stato eccitativo del cane alimentato dall'aspettativa dell'uscita, tant'è che nel 90% dei casi il cane tira a guinzaglio per i primi 5 minuti, poi smette.
Se il cane tira a guinzaglio per esplorare l'ambiente, il lavoro da effettuare sarà basato sul rapporto con il proprietario e sulla gestione del cane nella vita di tutti i giorni, affinchè le sue doti vengano canalizzate nel modo corretto senza che vi sia inibizione comportamentale.
Un grande esempio di questa macro categoria lo sono in generale i cani da caccia, sia da seguita che da ferma, cani da retriever, quali Labrador e Golden, terrier da caccia in tana o bassotti.
Nel caso il cane manifestasse ansia e paura, si può nascondere un problema ben più grande che racchiude sia una errata, o mancata, socializzazione ambientale da parte del cane, sia un errato rapporto con il proprietario che non rappresenta un punto di riferimento.
Questa problematica è invece tipica del cane da canile, o "trovatello", che vede l'ambiente come un problema non avendo avuto gli strumenti conoscitivi adeguati in tenera età.
Il problema principale è l'inizio dell'uscita, ossia quando il cane vive un picco eccitativo legato all'aspettativa, che lo porta a tirare, saltare e, spesso, mordere il guinzaglio.
Lo scarico per abbassare lo status endorfinico avviene a seconda del soggetto e della memoria di razza: un cane da caccia sarà più portato a tirare senza sosta, mentre un terrier di tipo bull (Amstaff, Pitbull, Bull Terrier) sarà più portato a saltare e mordere il guinzaglio in modo fisico.
Va quindi insegnato al proprietario a canalizzare quel picco eccitativo nel modo corretto, affinchè il livello di endorfine scenda senza conflitto tra cane e proprietario.
Un cane con doti caratteriali canalizzate e memoria di razza realizzata avrà uno status di benessere costante che gli consente di vivere con equilibrio anche momenti di "restrizione" quali l'uso del guinzaglio.
Portare il cibo in passeggiata è utile? No, è solo un tampone allo stress che non modifica il comportamento del cane.
Esiste uno strumento per evitare che il cane tiri a guinzaglio? Si, esistono molti strumenti, per lo più coercitivi e costrittivi.Non sono contemplati nel mio sistema di lavoro, anche se tutt'ora utilizzati con frequenza.
1) Scegli un luogo tranquillo, senza sovrastimolazione ambientale, dove il tuo cane possa conoscerti e condividere con te quel momento cosi sacro;
2) Lascia stare il telefono e concentrati solo sul tuo cane, fagli sentire che ci sei e che non è da solo/sola;3) Utilizza possibilmente una lunghina di 3mt, in modo che sia più semplice per lui comunicare;
4) La passeggiata è per lui, assicuragli il giusto tempo ed il giusto contesto, non è un ritaglio del tuo tempo dove provvedere semplicemente ai suoi bisogni fisiologici;
5) Osservalo, cerca di conoscere le sue doti caratteriali e come lui ragiona;
6) Non strattonarlo, crei solo conflitto relazionale. Se il cane non esegue un comportamento per come tu lo vuoi, l'errore lo stai facendo tu, probabilmente sbagliando metodo nell'insegnamento e/o non considerando tante variabili che influiscono nella buona riuscita di una modifica comportamentale;
7) Comunica con il cane, sempre.
Farsi seguire da un educatore cinofilo o addestratore ti può permettere di risalire alle doti caratteriali del cane, alle sue attitudini di razza, e permetterti di canalizzarle al meglio, rendendo l'uscita un momento di profonda condivisione gratificante per entrambi.
ERIKA STRIULLI ADDESTRAMENTO CANI ED ACCADEMIA FORMATIVA CINOFILA
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